Programmazione 02 – 07 maggio

Martedì 02 maggio

Ore 18.00 Proiezione di In viaggio con Cecilia (Ita, 2013, 74′) di Mariangela Barbanente e Cecilia Mangini. A seguire: dibattito con la regista Mariangela Barnanente.

Estate 2012. Le due registe, attraverso un film on the road, ci raccontano com’è cambiata la Puglia, loro terra d’origine e tema centrale dei documentari realizzati da Cecilia Mangini negli anni ’60. La stessa estate un giudice ammette che Taranto è una città in ostaggio dell’inquinamento prodotto dall’acciaieria ILVA e ordina l’arresto del proprietario, Emilio Riva. Come guardare all’industria che riscatta una terra, che la traina fuori dalla sua dimensione arcaica, ma ponendola in un presente crudele e contraddittorio?

Ore 21.00 Proiezione di In bici senza sella (Ita, 2016, 100′), di Francesco Dafano, Chiara De Marchis, Matteo Giancaspro, Cristian Iezzi, Gianluca Mangiasciutti, Giovanni Battista Origo, Solange Tonnini A seguire: dibattito con i registi.

Pedalare in bicicletta senza sella è più doloroso che pericoloso: alla fine, forse, si arriva al traguardo… ma a quale prezzo? La metafora riferisce la situazione di emergenza ormai permanente che riguarda la precarietà giovanile: inventandosi racconti paradossali con simpatiche citazioni cinematografiche, sette registi esordienti hanno realizzato sei episodi “a tema” che tratteggiano con amara ironia l’inevitabile percorso a ostacoli per chi ancora sognasse l’agognato “posto fisso”.


Mercoledì 03 maggio

Ore 18.00 Proiezione di Più come un Artista (Ita, 2011, 71′) di Elisabetta Pandimiglio. A seguire: dibattito con la regista.

Una brigata di cucina, un ristorante sospeso tra il mare e il cielo, un giovane chef che fa della cucina un’arte senza dimenticare le sue origini e quelle del cibo che prepara e trasforma ogni giorno. L’autrice de I mille giorni di Vito (Giornate 2009) costruisce con i volti e le voci di Gennaro Esposito e dei suoi aiutanti alla Torre del Saracino un documento unico e solare.

A seguire: proiezione dei cortometraggi Mille giorni di Vito (Doc, Ita, 2009, 10′) di Elisabetta Pandimiglio e Sopraelevata (Ita, 2014, 6′) di Emanuela Liverani.

Ore 21.00 Proiezione di I nostri anni (Ita, 2001, 90′) di Daniele Gaglianone. A seguire: dibattito con il regista e con il produttore del film.

La Resistenza, un tema antico. Quasi sempre affrontato in chiave realistica, se non addirittura documentaristica. Eppure la memoria rielabora in maniera fantastica (talvolta sinistra) ogni tipo di ricordo, anche i drammi. È a partire da questo punto di vista che il regista esordiente Daniele Gaglianone (34 anni) ha affrontato il tema, nonostante la sua profonda conoscenza storica del periodo (da anni collabora con l’Archivio Nazionale della Resistenza). In chiave interiore, più che intimistica: due vecchi incontrano per caso il gerarca fascista responsabile di una terribile strage, e non sanno se perdonare o vendicare. Il passato si mescola allora con il presente, fino ad una terza dimensione che diventa vero e proprio personaggio, nel finale: la decisione presa dai due si rivelerà fallimentare ed allora, per non “morire”, i vecchi costruiranno un giochino interiore perverso capace di porre rimedio ad ogni dolore…


Giovedì 04 maggio

Ore 18.00 Proiezione di La fabbrica delle rivoluzioni (Doc, Ita, 2013, 90′) di Franco Fracassi e Giorgia Pietropaoli. A seguire: dibattito con i registi.

Libia, marzo 2011. La Nato autorizza, con la risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza, la “no fly zone” sul Paese per tutelare l’incolumità della popolazione civile dai combattimenti tra le forze ribelli e le forze leali a Gheddafi. E ancora: Egitto, Tunisia, Serbia, Venezuela, Georgia, Ucraina, Kirghizistan, Azerbaijan, Mongolia, Kuwait, Libano, Myanmar, Iran, Thailandia e molti altri Paesi, sono i protagonisti di altrettante sollevazioni, di altrettante rivoluzioni. Un unico filo rosso le tiene insieme: Paesi diversi, spesso lontani, teatri invasi da simboli, slogan, tattiche e strategie di massa molto simili tra di loro, spesso identici. Perché queste rivoluzioni avvengono? Qual è la funzione delle tantissime associazioni occidentali in queste vicende? Chi le finanzia e chi ha interesse a condizionare i meccanismi politici del nostro pianeta? Che ruolo hanno i mass media e i social network? Chi sono i protagonisti che condizionano l’opinione pubblica?

Ore 21.00 Proiezione di The Wanted 18 (Francia, Palestina, Canada, 2015, 75′) di Amer Shomali e Paul Cowan. A seguire: dibatitto con BDS Roma.

Film pluripremiato ai festival internazionali, The Wanted 18 è il documentario che attraverso animazione, disegni e interviste, ricostruisce una storia vera e incredibile accaduta duranta la Prima Intifada: la caccia dell’esercito israeliano alle 18 mucche del villaggio palestinese di Beit Sahour, la cui produzione autonoma di latte venne dichiarata “minaccia alla sicurezza nazionale di Israele”. Il risultato è un incantevole omaggio all’ingenuità e alla potenza dell’attivismo sociale.


Venerdì 05 maggio

Ore 16.30 Proiezione di L’America a Roma (Ita, 1988, 78′) di Gianfranco Pannone.

Il regista Pannone vuole realizzare un documentario sui cosiddetti western all’italiana. Quando lo viene a sapere Guglielmo Spoletini, attore dimenticato che ne ha interpretati parecchi, lo invita per presentargli i suoi ex-colleghi. Lo porta in pellegrinaggio sui luoghi dove sono stati girati questi film: villaggi e fattorie che ora non esistono più. Grazie alla passione e alla nostalgia di Spoletini, Roma si trasforma in una America che non c’è più e anziani colleghi e produttori si ritrovano in un’osteria…

Ore 18.00 Proiezione di L’esercito più piccolo del mondo (Doc, Ita, 2015, 86′) di Gianfranco Pannone. A seguire dibattito con il regista e Ugo Gregoretti.

Armati di spada e alabarda, abbigliati con uniformi gialle, rosse e blu dalle maniche rigonfie, a cui vengono applicate bande variopinte e sciolte (cucite solo alle due estremità), le guardie svizzere sembrano uscire direttamente da un quadro di Raffaello. E nel Rinascimento Maturo del pittore, questo piccolo esercito destinato a proteggere il Papa e il palazzo papale nasce e passa all’azione. Nel gennaio del 1506 centocinquanta soldati svizzeri, comandati da Kaspar von Silenen, entrano a Roma dalla Porta del Popolo e vengono accolti personalmente da Giulio II, prendendo servizio e ponendo le fondamenta del corpo. Da allora 110 uomini vegliano sullo stato più piccolo del mondo (0,44 chilometri quadrati) che apre le porte a Gianfranco Pannone. Dentro le mura del Vaticano, il regista napoletano segue il quotidiano di giovani reclute, le reclute del novembre 2014. Leo, Michele, René arrivano da luoghi diversi, hanno formazioni diverse ma concordano sulla loro ‘vocazione’, che indagano e sperimentano tra training fisico ed esercizio spirituale, tra una lezione di italiano e una prova dal sarto. Quello che cucirà la loro uniforme, che ha echi nobili e i colori dei Medici.

Ore 21.00 Proiezione di 1200 km di bellezza (Doc, Ita, 2015, 75′) di Italo Moscati. A seguire: dibattito con il regista.

Milleduecento chilometri è lunga l’Italia, dalle montagne del Nord al mare del Sud; dal bianco della neve all’azzurro del mare. Il film comincia dal Sud, approdo di gente che continua a raggiungere l’Italia, con negli occhi la ricerca di un destino, una ricerca fra speranza e tragedia, come documenta ancora oggi la cronaca. Vedere l’Italia con sguardi al passato, mostrando l’attesa e le premesse di un futuro, un ritorno alla Bellezza. Il film racconta un viaggio nella penisola realizzato soprattutto con i documenti dell’Istituto Luce, nei cui archivi compare un’Italia dai primi anni del Novecento, un lungo percorso fino ad anni vicini ai nostri. Un’Italia articolata, fatta di diverse forme di Bellezza, in un territorio che presenta caratteristiche particolari per ogni regione, dalla Valle d’Aosta e dal Friuli Venezia Giulia, dalla Toscana al Lazio, dalla Lombardia alla Liguria, dalla Campania alla Sicilia e alle sue isole; e così via. Venti regioni.


Sabato 06 maggio

Ore 19.00 Proiezione di If only I were that Warrior (Ita, 2012, 73′) di Valerio Ciriaci. A seguire: dibattito con la partecipazione di Mulu Ayele, Etiope della diaspora e Interprete del documentario
Esponente del Comitato Affile Antifascista.

Il documentario del giovane regista italiano basato negli USA Valerio Ciriaci, proposto da “Routes Agency – Cura of Contemporary Arts” di Roma, prende spunto dall’evento traumatico della costruzione ad Affile – vicino Roma – nel 2012 di un mausoleo dedicato al Maresciallo fascista Graziani, responsabile di genocidi nelle colonie italiane negli anni del ventennio, e definito “il macellaio di Addis Abeba”. Partendo da questo episodio sconvolgente, che conferma che in Italia continua un processo di amnesia e di cancellazione del violento passato coloniale italiano, sviluppa una riflessione non solo sui fatti di quel tempo e su come questi siano anche la fonte di molti razzismi di oggi in Italia.
Il documentario dà parola a diverse persone coinvolte nel tema da vari punti di viste e per diversi motivi tra cui: le comunità italiane e etiope negli Stati Uniti che hanno proposto una campagna molto forte per sostenere l’abbattimento del mausoleo; alcuni italiani che ancora oggi vivono ad Addis Abeba e che mostrano un atteggiamento neo-coloniale nostalgico; i movimenti antifascisti attivi ad Affile che hanno proposto una campagna a livello nazionale. Tutte queste voci servono a raccontare un passato drammatico e vergognoso, ancora in gran parte nascosto alla massa dei cittadini italiani, e ad analizzare un presente che troppo spesso usa gli stessi linguaggi razzisti di quel tempo proprio perché quel passato non è mai stato affrontato pubblicamente.

Ore 21.00 Proiezione di Il più bel film mai fatto (Doc, Ita, 100′) di Maurizio De Benetictis. A seguire: dibattito con il regista.

Il documentario, “Il più bel film MAI fatto, ‘Il viaggio di G. Mastorna di Federico Fellini'” riguarda un film che Fellini avrebbe voluto realizzare ma, per vari motivi, non ha mai girato. E’ la storia di un musicista che muore in un incidente aereo, vaga nell’aldilà e poi miracolosamente torna alla vita. Sarebbe stata una specie di Divina Commedia nel cinema del Novecento. Gli autori l’hanno ricostruito con tanti materiali di repertorio: film, disegni, abbozzi di sceneggiature, fotografie, musiche, ecc.. Ne è venuto fuori un mosaico molto interessante per la comprensione della intera o pera di questo grande regista.


Domenica 07 maggio

Ore 18.00 Proiezione di Ossigeno (Ita, 2012, 60′) di Piero Cannizzaro. A seguire: dibattito.

Storia di una rinascita. Una vita estrema, feroce, drammatica, durante gli anni di piombo, salvata dall’ ARTE e dalla POESIA. La storia di Agrippino Costa raccontata dal protagonista stesso. Nato nel 1942, dall’età di tredici anni coltiva la passione della poesia. Nel 1968 è a Marsiglia dove per sopravvivere fa il buttafuori in un bordello. Diventa ladro d’opere d’arte, ma è anche rapinatore di banche. Viene rinchiuso nelle prigioni francesi, svizzere e italiane. In carcere diventa militante dei NAP e poi delle Brigate Rosse senza mai smettere di scrivere poesie e dipingere quadri. Tenta l’evasione una dozzina di volte nei modi più disparati. Viene rinchiuso anche in un manicomio criminale. Lo salva dalla pazzia un appello di Franca Rame e Dario Fo.

Ore 21.00 La terra e il vento (Ita, 2013, 86′) di Sebastian Maulucci. A seguire: dibattito.

Poco prima di partire alla volta del Nepal, Leonardo, alpinista venticinquenne che ha abbandonato gli studi per inseguire il sogno di viaggiare, fa ritorno a casa, nella campagna laziale. L’incontro con il fratellastro Riccardo, gestore dell’azienda agricola di famiglia a seguito della morte del padre, lo porterà a rimandare la partenza: una complessa questione di eredità, infatti, vincola le scelte sul futuro della tenuta che sorge sulle colline del Chianti. Per aiutare il fratellastro a dirimere la controversia, Leonardo accetta di accompagnarlo in Toscana per alcuni giorni, lì inoltre stringerà un particolare legame con Chiara, sorella di Riccardo.

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