IL CINEMA AQUILA ASSEGNATO AL KINO

projectorFinalmente ci siamo! Se tutto procede regolarmente, sarà l’associazione KShot – Il KiNO l’affidatario del Nuovo Cinema Aquila per i prossimi sei anni. SCCA – Spazio Comune Cinema Aquila auspica tutto il meglio ai futuri gestori, augurandosi che il cinema torni presto ad essere un presidio culturale e sociale per il quartiere e per la città, che sappia interagire con il territorio​, creare nuovo pubblico con scelte gestionali inclusive e popolari, garantire uno spazio ​aperto ​alla ​reale partecipazione, ​così come ​richiesto a luglio 2016 da una chiamata pubblica di SCCA (non ci eravamo ancora dati questo nome) e poi recepito dal Documento della Partecipazione e dalle linee guida dell’avviso pubblico.
Ottenuta a dicembre l’apertura del cinema, transitoria e gratuita, sulla base di una coprogettazione orizzontale, il percorso è stato lungo e tortuoso. Al netto del grande risultato di avere tenuto aperta la sala fino alla fine di maggio, i rapporti con le istituzioni sono stati problematici: continui ostacoli burocratici, ripetute sospensioni unilaterali del tavolo partecipato, tentativi di verticalizzazione dello stesso, gravi alterazioni della programmazione, esborso di risorse pubbliche per lo svolgimento di compiti che l’auto-organizzazione, dal basso ma tecnicamente competente, era stata in grado di svolgere egregiamente. Fino alle censure di film e all’incapacità di gestire il contraddittorio.
Ciò nonostante, in questi mesi la cittadinanza ha davvero potuto prendere parte alla vita culturale e cinematografica di un bene pubblico e, parallelamente, partecipare all’iniziativa capitolina di “Co-Roma” che, pur svolgendo pochi incontri e con una pubblicizzazione di dubbia efficacia, cercava di identificare insieme ai partecipanti quali fossero le esigenze e le destinazioni d’uso prevalenti del cinema.
Nonostante tutte le difficoltà, al Nuovo Cinema Aquila si è svolto un percorso innovativo, multiforme, che ha reso il cinema aperto e vivo ed ha coinvolto centinaia di persone, interi Comitati di Quartiere, le associazioni più disparate, molti Spazi Sociali.
L’obiettivo dichiarato di SCCA non è mai stato quello di gestire il cinema ma quello di mantenere uno spazio di partecipazione sempre aperto. Per questo, fin dall’inizio, si è deliberata la non partecipazione di SCCA a qualsiasi forma di affidamento o iscrizione a bandi o avvisi pubblici. Anzi, ci auguriamo che a Roma la nefasta epoca del bando come unico strumento di gestione dei beni pubblici venga superato in favore di forme più innovative e meno escludenti di gestione condivisa dei beni pubblici.
Questo è quanto le realtà territoriali e SCCA hanno rivendicato, raggiunto e garantito attraverso il confronto politico e la lotta sociale dalla chiusura del cinema nel maggio del 2015 fino all’inizio di questa estate, e questo è quanto rilanciamo anche per il futuro, sperando di estendere sempre più il percorso partecipato. Ci vediamo dopo l’estate, con le luci in sala!

30 maggio // L’alterità e il paesaggio

Martedì 30 maggio, ore 20.30
L’alterità e il paesaggio
I film di Marco G. Ferrari

MARCO

Il nostro collegamento con l’un l’altro e con la natura cresce sempre più fragile alla luce delle preoccupazioni e delle tensioni sociali e ambientali che aumentano di giorno in giorno. Potrebbe essere che il processo di creazione ed esibizione dell’immagine cinematografica possa procurare un mezzo per una comprensione più approfondita e, dunque, un riavvicinamento al mondo che ci circonda? Marco G. Ferrari presenterà una sequenza di film sperimentali e un work-in-progress, lavori che si agganciano all’idea paradossale di rappresentare la diversità e al contempo il desiderio che questa differenza scompaia.

Programmazione:
– Ferragosto. Italia 2013. Durata 6’. (esterno, ciclo continuo)
– Velodrome. USA 2012. Durata 4’.
– D(z)iga. Svizzera 2012. Durata 4’.
– Resti. USA 2014. Durata 11’.
– Skyway. USA 2013. Durata 23’.
– Spirit Level. India 2016–17. Durata 31’.
– Spazio comune (lavoro in corso). Italia 2017. Durata 10’.

Ferragosto – Italia 2013. Durata 6’ (esterno, ciclo continuo)
Ero consapevole delle implicazioni dovute alla mia presenza come regista presso l’isola del Giglio, nel mar Mediterraneo, dove i turisti italiani vanno in vacanza e dove più di recente si recano per fotografare i resti di un evento di dimensioni “globali”. A mio avviso, il relitto depositato sulla costa di fronte a persone che continuano la propria vacanza simboleggiava molte tensioni sociali e politiche presenti in quel momento in Italia. Da un punto di vista più generale, volevo esprimere un mio commento sul bisogno eccessivo che abbiamo di creare immagini e le contraddizioni insite nel mio modo di documentare.

Velodrome – USA 2012. Durata 4’
Volevo esplorare la materialità dell’immagine digitale. Ho posizionato la videocamera su
una bici che gira nella pista di un velodromo. Ciò che inizialmente mi ha attratto della pista è stata la velocità, il colore e la forma del movimento. Nel segmentare l’immagine al computer, sono riuscito a fermare il tempo pur mantenendo un movimento in avanti: connettere e tagliare, collage vs montaggio, spaziale vs parallelo sono tutte tecniche di editing che vengono messe in luce e giustapposte. L’immagine non è una cellula che, se allineata con un’altra con moto lineare crea una nuova immagine, ma al contrario un’immagine è frammentata da tagli orizzontali della stessa immagine. È il movimento e l’immobilità di un’inquadratura che si piega su se stessa che compone una dualità mutevole––frammentazione e interconnessione di un posto all’interno di momenti di tempo compressi ed espansi.

Resti – USA 2014. Durata 11’ (musica composta da Fransisco Trigueros, eseguita dal complesso musicale Looptail)
Nel corso degli anni, con l’abbassamento del livello dell’acqua nel lago Michigan, è affiorato un relitto sul lungolago di Chicago. Ho filmato questo oggetto, mentre le condizioni attorno ad esso cambiavano. “Resti” contiene sovrapposizioni digitali prodotte dall’avvicinare e allontanare la linea dell’orizzonte, dove l’immagine sembra fissa pur essendo in costante movimento. Filmato nell’arco di vari inverni, il materiale è ridotto a una serie di frammenti visivi.

Newport – USA 2014–17. Durata 8’ (musica composta da Marcelle Pierson)
Nel film “Newport” una donna si trova sola in un appartamento osservando dalle finestre il relitto di una barca, ma in realtà interrogando se stessa. Questi due film, “Resti” e “Newport”, fanno parte di un progetto più ampio che esplora l’origine del processo di individuazione (Jung). Dello stesso progetto fanno parte il film “Nacelle” (2013–15, 35’) e un nuovo lavoro che sto montando basato su l la tragedia greca “Filott e te” di Sofocle.

Spirit Level – India 2016–17. Durata 32’
Guardando tramite una lente turistica, “Spirit Level” cerca le particolarità di cosa fa un
luogo sacro e presenta gli artefatti di un vulnerabile stato di essere. Girato a Jaipur, Nuova Delhi e Koliyak, India durante l’autunno del 2015, ho documentato tre luoghi che contengano o promuovono siti sacri. I luoghi filmati sono interconnesse tramite la sostanza dell’acqua: quella filtrata nella piscina di un albergo di lusso a Jaipur; l’acqua accumulata del pozzo a gradini di Hazrat Nizamuddin ki Baoli a Nuovo Delhi; e l’acqua che si sposta nell’alta e bassa marea del golfo di Khambhat, dove il tempio di Nishkalank Mahadev è situato un chilometro dalla riva, visitabile solo durante la bassa marea.

Spazio Comune (lavori in corso) – Italia 2017. Durata 42’
“Spazio Comune” è il risultato di un lavoro ancora in fier i per lasciare traccia dell’apertura transitoria del Nuovo Cinema Aquila (Pigneto, Roma) del tavolo partecipato auto-organizzato di programmazione e del gruppo di coordinamento delle realtà territoriali SCCA (Spazio Comune Cinema Aquila).

Marco G. Ferrari è un artista e regista Italo-Americano che per l’anno vive al Pigneto e insegna cinema a John Cabot University. Realizza film, installazioni artistiche, immagini digitali, musica e performance con proiezioni di video, che esplorarono i rapporti con il luogo e il tempo, per indagare come l’identità venga costruita attraverso tensioni derivanti dai nostri legami o dall’assenza di connessioni con gli ambienti edificati e naturali. Spesso individua paesaggi culturali che sono stati segnati dal vuoto, e li tratta come agenti all’interno di un contesto sociale, con una storia complessa. Adopera questi luoghi come se fossero personaggi e registra rapporti fra di essi, con le persone, le strutture e gli elementi naturali con cui interagiscono. Mescolando tecniche proprie dei documentari e dei film di finzione, l’opera di Ferrari proietta narrazioni esterne di assenza e presenza per suscitare una narrazione interna di alienazione. La tensione fra queste narrazioni solleva interrogativi riguardanti la struttura della cultura e la natura del pensiero, e mette in luce le qualità di un’esperienza comune. Allo stesso tempo, queste opere danno spazio a qualcosa di misterioso. Questa tensione narrativa, prodotta attraverso l’uso poetico della macchina da presa, le composizioni ridotte al minimo e le proiezioni video all’interno di contesti diversi a livello di spazio, produce un’esperienza al contempo meditativa e straniante, ma in ultima analisi umana. Nel sostenere un “cinema di imperfezione” che rivela la materialità dell’immagine, l’opera di Ferrari si prefigge di andare oltre la realtà percepita come evidente per approdare a un luogo di plasticità visiva e di sublime esperienza emozionale.

[+INFO]

Programmazione 24 – 28 maggio

Mercoledì 24 maggio

SECONDE GENERAZIONI E MULTICULTURALITA’ A ROMA

ORE 20.00
Karima2G (video musicali, totale 10′ circa) Cantante, rapper e beatmaker italiana di origine liberiana;OpaOpa aka Invasioni Balcaniche (video musicali, totale 10′ circa). Progetto nato a Roma nel 2011 dall’incontro fra la poetessa/performer albanese Jonida Prifti e la musicista/producer serba Iva Stanisic;
Alfabeti Barbarici (video performance, 14′) Duo di poesia e performance sonoro/dadaista ispirato dall’incontro‐scontro fra Jonida Prifti e Lulu Shamiyya, e dalle loro due lingue, l’arabo e l’albanese.
A seguire dibattito con tutte le autrici.

ORE 21.00 IL FUTURO È TROPPO GRANDE” di Giusy Buccheri e Michele Citoni
Italia, 2014 | 80′
Sogni, inquietudini, speranze di Re e Zhanxing, due giovani della seconda generazione dell’immigrazione nell’Italia di oggi. Re è nato a Roma in una famiglia filippina. Vive con i genitori e la sorella, è fidanzato, frequenta l’università e lavora, spera di trovare nell’arte la propria realizzazione. Zhanxing è nata in Cina e all’età di dieci anni ha raggiunto i genitori che si erano trasferiti in Italia. Si è laureata, vive sola, è in cerca di una chiara definizione di sé e proverà a trovarla viaggiando lontano verso le proprie origini. Sono giovani, stanno diventano adulti immaginando di far coincidere il futuro con i propri sogni. Le immagini amatoriali girate dai due protagonisti si intrecciano allo sguardo degli autori in una narrazione composita e originale.


Giovedì 25 maggio

ORE 18:00 “TOMBA DEL TUFFATORE” di Federico Francioni, Yan Cheng
Italia, 2015 | 30 min
Un uomo cade nel nulla. In un museo del 21° secolo, sul coperchio di un’antica tomba greca, il tuffatore viene colto nell’atto estremo, sospeso, del volo. Nella sua caduta, il tuffatore ci guida in un viaggio in cui il tempo è indistinto: uomini e donne vagano in un paradiso artificiale, in cui le rovine del passato affiorano, tra spettacoli ed eventi inattesi. In questa immersione verso il nulla, però, cresce una domanda: chi è, veramente, il tuffatore contemporaneo?

Introducono il film Federico Francioni (regista), Gianfranco Pannone (MedFilm Festival).

ORE 18:45 “IL SILENZIO” di Farnoosh Samadi, Ali Asgari
Italia/Francia, 2016 | 14 min
Fatma e sua madre sono rifugiate curde in Italia. Durante la loro vista in ospedale, Fatma dovrebbe tradurre ciò che la dottoressa sta dicendo a sua madre, ma continua a restare in silenzio. Una storia semplice che “rappresenta l’universo dei migranti e il loro confrontarsi con una nuova vita dopo esser giunti in un nuovo Paese”.

Introducono il film Riccardo Romboli (aiuto regista), Alessandro Zoppo (MedFilm Festival)

ORE 19:15 “VALPARAISO” di Carlo Sironi
Italia, 2016 | 20 min
Rocio ha 20 anni ed è rinchiusa nel centro di identificazione ed espulsione di Roma, in attesa di essere rispedita nel suo paese di origine. È rimasta incinta durante la sua detenzione, ma non vuole rivelare né come sia successo, né chi sia stato, preferendo tacere. La legge non permette di trattenere una donna incinta. Rocio viene rilasciata al quarto mese di gravidanza con un permesso di soggiorno temporaneo per maternità. Ora è libera ma deve portare avanti una gravidanza non desiderata.

Introducono il film Giulia Moriggi (sceneggiatrice), Alessandro Zoppo (MedFilm Festival)

ORE 20:00 “DELTA PARK” di Karine De Villers, Mario Brenta
Italia/Belgio, 2016 | 68 min
Si chiamano Cosmos, Moses, Efosa, Franklin, Augustin, Sunday, Esosa, Godwin, Abdoulai, Enry, Mustafa, Nathaniel, Charles, Victor, Ali. Questi ragazzi africani si sarebbero potuti ritrovare in un centro di accoglienza, in un campo, in una stazione o per strada, ma sono finiti in un hotel sul Delta del Po, il Delta Park, trasformato in un centro profughi, in attesa che gli venga accettata la richiesta d’asilo. Nel frattempo condividono la quotidianità con il proprietario e la sua famiglia, che in cambio di quest’insolita ospitalità riceve dallo Stato 30 euro al giorno per ogni immigrato, uno scambio che gli ha permesso di riavviare l’albergo.

Introducono il film Mario Brenta (regista), Gianfranco Pannone (MedFilm Festival)

ORE 21:30 “APPENA APRO GLI OCCHI – CANTO PER LA LIBERTÀ” di Leyla Bouzid
Francia/Tunisia/Belgio/Emirati Arabi Uniti, 2015 | 102 min
Tunisi, estate 2010, pochi mesi prima della Rivoluzione. Farah ha 18 anni e si è appena diplomata. La sua famiglia vorrebbe iscriverla alla facoltà di Medicina, ma lei non la pensa allo stesso modo. Canta in un gruppo politico rock. Vuole vivere, divertirsi, scoprire l’amore e frequentare la città di notte. “C’era un’atmosfera particolare quell’estate, la sensazione di essere in un vicolo cieco e che qualcosa, da un momento all’altro, stesse per esplodere. I giovani erano in tumulto, facevano resistenza attraverso la musica, i blog, Internet e il loro stesso esistere. È da loro che è arrivata la spinta per ciò che è accaduto dopo, è da loro che proviene l’energia di questo film” Leyla Bouzid.

Introduce il film Veronica Flora (MedFilm Festival)


Venerdì 26 maggio

ORE 17:30 “IO STO CON LA SPOSA” di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande, Khaled Soliman Al Nassiry
Italia, Palestina, 2014 | 89 min
Un poeta palestinese siriano e un giornalista italiano incontrano a Milano cinque profughi in fuga dalla guerra, e decidono di aiutarli a proseguire il loro viaggio clandestino verso la Svezia. Per evitare di essere arrestati come contrabbandieri, decidono di mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo un’amica palestinese che si travestirà da sposa, e una decina di amici italiani e siriani che si travestiranno da invitati. Attraverseranno mezza Europa, in un viaggio di quattro giorni e tremila chilometri. Un viaggio carico di emozioni che racconta le storie e i sogni dei cinque palestinesi e siriani in fuga e dei loro speciali contrabbandieri, mostrando un’Europa sconosciuta.

Introduce il film Veronica Flora (MedFilm Festival)
ORE 19:30 “THE PARADE – LA SFILATA” di Srdjan Dragojevic
Serbia, Croazia, Macedonia, Montenegro, Slovenia, 2011 | 115 min
Limun è stato un eroe di guerra e ora è un potente delinquente di strada, omofobo. Per una rocambolesca serie di coincidenze è costretto ad accettare di scortare il Gay Pride di Belgrado organizzato dagli attivisti Mirko e Radmilo, dopo il rifiuto della polizia. Tuttavia nessuno dei suoi amici serbi lo aiuta per paura di essere associato all’universo omosessuale. Limun decide cosi di rivolgersi a dei vecchi nemici nella Guerra dei Balcani degli anni ’90: il bosniaco Halil, il croato Roko ed il kosovaro albanese Azem. Ne scaturiscono una serie di avventure tragicomiche fino al giorno del Pride a Belgrado.

Introduce il film Veronica Flora (MedFilm Festival)
ORE 21:30 IL PIÙ GRANDE SOGNO di Michele Vannucci
Italia, 2016 | 97 min
A 39 anni Mirko è appena uscito dal carcere: fuori, nella periferia di Roma, lo aspetta un “futuro da riempire”, possibilmente in modo onesto. Quando viene eletto a furor di popolo Presidente del comitato di quartiere, decide di sognare un’esistenza diversa. Non solo per sé e per la propria famiglia, ma per tutta la borgata in cui vive. Il più grande sogno di Mirko però è difficile da mettere in pratica, specie se tuo padre è un piccolo criminale. Il rapporto con le figlie è tutto da costruire e il passato è una porta sempre troppo facile da riaprire. Questo film racconta di un “bandito” che si inventa custode di una felicità che neanche lui sa bene come raggiungere. È la storia di un sogno fragile e irrazionale, capace di regalare un futuro a chi non credeva di meritarsi neanche un presente.

Introducono il film Michele Vannucci (regista), Mirko Frezza (attore), Veronica Flora (MedFilm Festival)

Si ringraziano, per la preziosa collaborazione: Centro Sperimentale di Cinematografia (sede di Roma e sede dell’Aquila), Cineclub Internazionale, Kino Produzioni, Zalab, Karine De Villers e Mario Brenta.


Sabato 27 maggio

ORE 18.00 “SHORT BUT STRONG” Rassegna di cortometraggi a cura di Associazione Culturale 15‐19
International short film contest

ORE 20.00 SERATA KING VIDOR: Presentazione dell’autobiografia del regista americano King Vidor ‘Un albero è un albero’ (Lithos Editrice) a cura di Francesco Werner Iezzi. A seguire proiezione de “La folla” (The Crowd, 1928) che per l’occasione verrà musicato live da Riccardo Iezzi.


Domenica 28 maggio

ORE 16.00 LE ONDE TENUI DEL MARE AMICO” Produttore & Regista Amir Kaveh
Italia, 2017 | 90′
Quattro amici iraniani, tre dei quali arrivati clandestinamente in Italia, vivono in una casale
di campagna nei dintorni di Roma. Per migliorare le proprie condizioni di vita decidono di partire per l’Europa del Nord. Ma mentre pianificano il viaggio, e cercano di trovare i soldi necessari, le cose si complicano per tutti…

ORE 18.00 BESTEVAN: 48Hour Film Project”
Presentazione e proiezione di alcuni dei corti che si sono aggiudicati un premio durante l’ultima edizione del concorso 48Hour Film Project che si è tenuta lo scorso dicembre.

ORE 20.00 FISH EYE Rassegna di Video Arte Fish Eye
Una serata sulla sperimentazione a cura di Bruno Di Marino.

Programmazione 17-22 maggio

Da mercoledì 17 a venerdì 19 maggio

Per la Settimana romana contro l’omotransfobia

Mercoledì 17 maggio

Ore 18.00 Dibattito: “Essere lesbiche, gay, bisessiali, transessuali nei luoghi di lavoro. Accrescere il rispetto e la valorizzazione delle diversità LGBT+ nei contesti professionali”. A cura di CIRSES – Centro di Iniziativa e di Ricerca sul Sistema Educativo e Scientifico.

Ore 20.00 Presentazione Mostra Fotografica MO-VI-MEN-TO un corpo in transito. Interviene Chiara Masi, fotografa. A cura di Azione Trans e Gay Center.

Ore 21.00 Dibattito: “Famiglie Arcobaleno e istituzioni locali: come superare insieme le discriminazioni giuridiche”. A cura di Famiglie Arcobaleno.


Giovedì 18 maggio

Ore 19.00 Proiezione di Gayby Baby di Maya Newell. Germania, 2016, 85′. La storia di 4 ragazzini a cui è capitato di avere genitori gay.
Protagonisti sono l’undicenne Gus che attraverso una sfegatata passione per il wrestling si interroga su cosa significa essere un “vero uomo”; Ebony, 13 anni, che sogna di entrare a far parte a una prestigiosa scuola di musica per diventare una cantante ma di fronte al provino incombente si domanda cosa conta di più nella vita; Graham che a undici anni non è capace di leggere a causa della sua prima famiglia che non gli ha insegnato nemmeno a parlare, anche se lui desidera disperatamente fare lo scrittore; Matt invece è nel bel mezzo di una crisi esistenziale e deve decidere se credere davvero in Dio come le sue due madri.

Ore 21.00 Presentazione dell’Associazione Agedo da parte della Presidente Roberta Mesiti. Reading di apertura di Pamela Villoresi, attrice. Proiezione del documentario Grace, di Giacomo De Biase. A seguire dibattito.


Venerdì 19 maggio

Ore 17.00 Percorsi di Spiritualità LGBTQI. A seguire dibattito.

Ore 21.00 Proiezione del documentario L’altra metà del cielo… continua. Di Maria Laura Annibali, regia Laura Valle.
Il documentario è una raccolta di testimonianze di donne omosessuali dichiarate che vivono apertamente la propria diversità. Alcune di queste donne ricoprono ruoli pubblici battendosi per cancellare la discriminazione nei confronti delle persone omosessuali, altre conducono le proprie piccole battaglie sul posto di lavoro e nella vita di tutti i giorni, poiché l’identità sessuale non è solo un fatto fisico ma anche culturale.


Sabato 20 maggio

Ore 17.00 Proiezione di Libere di Rossella Schillaci, Italia, 2017, 76′.
Qual è stato il ruolo delle donne nella Resistenza italiana? Il film racconta, con le voci delle protagoniste, cosa ha significato quel periodo di lotta, combattuta insieme agli uomini ma anche e soprattutto per la loro stessa liberazione.
Attraverso un montaggio suggestivo di film d’archivio, estrapolando un filo narrativo dalle interviste a partigiane, realizzate negli ultimi quarant’anni dall’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, emerge una precisa visione di quel periodo, “rivissuto” nella memoria e nei ricordi, a cui si fa risalire, per molte di loro, la prima vera nascita del femminismo, dove la lotta è vista anche come emancipazione e ricerca di libertà, dove si acquista una maggiore libertà sessuale e si richiede la parità nel lavoro e nella famiglia. Cosa è successo dopo i festeggiamenti del 25 aprile 1945? Cosa hanno ottenuto le donne dopo la Liberazione, le aspettative, le promesse sono state mantenute? Le loro riflessioni, a volte amare, portano in luce un pezzo della nostra storia spesso dimenticato. Il film indaga il periodo della Resistenza e gli anni della pace ma anche della “restaurazione” del primo dopoguerra.

Ore 19.00 Proiezione di Con gli occhi al muro di Antonio Libutti.
“Con gli occhi al muro. Ricognizione e reportage sullo stato della street art in Italia” è un viaggio nel mondo dell’arte nata e fatta in strada, un percorso attraverso le maggiori espressioni pittoriche e grafiche eseguite sui muri delle strade italiane.
L’indagine esamina le forme del writing, del muralismo, della poster art concentrandosi sui luoghi in cui vengono accolte queste espressioni artistiche. L’esplorazione di questa galassia creativa è condotta attraverso interviste ai protagonisti di alcune tra le esperienze più importanti del biennio 2014-2015, anni in cui la stessa definizione di street art è mutata espandendo i suoi significati e la propria rete di implicazioni.

Ore 21.00 Proiezione di Nel mondo grande e terribile di Daniele Maggioni, Maria Grazia Perria, Laura Perini. Italia, 2017, 78′. A seguire: dibattito.
Il film  racconta la vita e le idee di Antonio Gramsci attraverso le parole che ha scritto nelleLettere e nei Quaderni dal Carcere. Vengono mostrati gli ultimi dieci anni della sua vita in carcere. Un carcere duplice: materiale, concreto ma anche intangibile, immaginario. Un periodo duro e faticoso.Ciononostante, le sue riflessioni durante il carcere, hanno lasciato una traccia indelebile nel pensiero filosofico contemporaneo.Lo spazio scenico del presente carcerario è mostrato anche come uno spazio mentale, quasi astratto che si allarga e si restringe a seconda del suo stato d’animo. Il prigioniero Gramsci lotta, dibatte, rievoca. Nella sua cella si materializzano i suoi ricordi e i suoi fantasmi.Il film si articola in una struttura a più livelli che si intersecano, e si ritrovano in rimandi e assonanze reciproche.


Domenica 21 maggio

Ore 19.00 Proiezione di Festina Lente – Affrettati lentamente. Di Lucilla Colonna, Italia, 2017, 103′. A seguire proiezione di Tre – cortometraggio di Lucilla Colonna, Italia, 2011.

Ore 21.00 (Ri-Suona!) I Cape Adare sonorizzano L’Inferno (1911) di Francesco Bertolini, Giuseppe De Liguoto e Adolfo Padovan.
La rassegna (Ri)suona! prosegue con i Cape Adare che sonorizzeranno dal vivo il film “L’Inferno” (1911) diretto da Francesco Bertolini, Giuseppe De Liguoro ed Adolfo Padovan. Diviso in 54 scene, “L’Inferno” è il primo film italiano in cinque bobine ed è uno degli esiti cinematografici più importanti della prima parte degli anni Dieci del Novecento. L’opera è ricca di scenografie studiate al millimetro e di effetti speciali all’avanguardia: i registi per rendere visibile l’immaginario dantesco fecero ricorso a numerose tecniche innovative per l’epoca quali la sovrimpressione, l’esposizione multipla, la sostituzione tramite montaggio e l’impressione separata della pellicola. L’ispirazione visiva proviene dalle illustrazioni di Gustave Doré, le incisioni dell’artista francese vengono fedelmente riprodotte nelle varie scene e prendono vita sullo schermo. I Cape Adare sono una formazione musicale romana nata nel 2014 composta da Andrea Kofinas al basso elettrico ed Andrea Rinaldi alla chitarra elettrica.


Lunedì 22 maggio

Ore 21.30 Proiezione di Piccolo mondo cane, di Claudio Casale e Matteo Olmo Bennati.
Il 31 aprile 2016 i 93 lavoratori del Canile Comunale Della Muratella sono stati licenziati. Da allora gli ex lavoratori, per otto mesi, hanno continuato a prestare servizio nel canile a titolo gratuito per non abbandonare a se stessi quasi 700 animali, supportati unicamente dalle donazioni dei cittadini, utili a malapena a coprire i costi della struttura. Tra la difesa del benessere di tutti gli animali – anche se malati o violenti – e la tutela del diritto al lavoro, “Piccolo Mondo Cane” racconta l’autogestione degli ex-lavoratori e le lotte per vedere il proprio lavoro riconosciuto dal Comune di Roma.

Programmazione 09 – 14 maggio

Martedì 09 maggio

Ore 19.00 Proiezione di The Summit – I tre giorni della vergogna di Franco Fracassi e Massimo Lauria (Doc, Ita, 2012, 97′) A seguire: dibattito con il regista Massimo Lauria, lo scrittore Valerio Callieri, protagonista del documentario e autore del libro “Teorema dell’incompletezza” e ACAD – Associazione Contro gli Abusi in Divisa.

THE SUMMIT – I TRE GIORNI DELLA VERGOGNA
20-12 luglio 2001. Gli occhi del mondo sono puntati su Genova dove si sta tenendo il G8. I Movimenti No Global si sono organizzati per mettere in atto una serie di dimostrazioni pacifiche. I Black Bloc intervengono in formazioni da guerriglia per assaltare banche e distruggere auto senza che le Forze dell’Ordine intervengano. I manifestanti pacifici vengono invece caricati. In Piazza Alimonda un Defender della Polizia viene accerchiato dai manifestanti. Qualcuno dall’interno spara e sull’asfalto rimane il corpo di un ragazzo, Carlo Giuliani. Nella notte del 21 polizia e carabinieri fanno irruzione nella Scuola Diaz dove si trova un centro del Social Forum e presso cui dormono numerosi partecipanti alle manifestazioni. Viene attuato un pestaggio senza precedenti e un centinaio di feriti vengono portati negli ospedali. Gli arrestati verranno tradotti alla Caserma/carcere di Bolzaneto dove subiranno altre violenze ed umiliazioni.

Ore 21.00 Proiezione di Diaz. Non pulire questo sangue di Daniele Vicari (Doc, Ita, 2012, 120′)
A seguire: dibattito con il regista.
DIAZ – NON PULIRE QUESTO SANGUE
Luca è un giornalista della Gazzetta di Bologna (giornale di centro destra) che il 20 luglio 2001 decide di andare a vedere di persona cosa sta accadendo a Genova dove, in seguito agli scontri per il G8, un ragazzo, Carlo Guliani, è stato ucciso. Alma è un’anarchica tedesca che ha partecipato agli scontri e ora, insieme a Marco (organizzatore del Social Forum) è alla ricerca dei dispersi. Nick è un manager francese giunto a Genova per seguire il seminario dell’economista Susan George. Anselmo è un anziano militante della CGIL che ha preso parte al corteo pacifico contro il G8. Bea e Ralf sono di passaggio ma cercano un luogo presso cui dormire prima di ripartire. Max è vicequestore aggiunto e, nel corso della giornata, ha già preso la decisione di non partecipare a una carica al fine di evitare una strage di pacifici manifestanti. Tutti costoro e molti altri si troveranno la notte del 21 luglio all’interno della scuola Diaz dove la polizia scatenerà l’inferno.

Da mercoledì 10 maggio a domenica 14 maggio

FESTAM – Festival sull’ambiente

Mercoledì 10 maggio

Ore 19.00 Proiezione di Un altro mondo di Thomas Torelli (Doc, Ita, 2012, 63′). A seguire: dibattito con il regista e il parlamentare Mirko Busto.
Ore 21.30 Proiezione di Nuove Terre di Cristina Comencini e Fabio Pellarin (Doc, Ita, 2016, 70′). A seguire: dibattito con il regista Fabio Pellarin.

Giovedì 11 maggio

Ore 19.00 Proiezione di Il pianeta verde di Coline Serreau (Francia, 1996, 99′).
Ore 21.30 Proiezione di Demain di Ciryl Dion (Francia, 2015, 118′).

Venerdì 12 maggio

Ore 9.30 THE CLIMATE PUPPETS, CUT THE ROPES (Rome Indipendent Film Festival)
Conferenza sui cambiamenti climatici con gli studenti dell’Istituto Rossellini.
Ore 19.00 Proiezione di Home di Yann Arthus-Bertrand (Doc, Francia, 2009, 120′)
Ore 21.00 Proiezione di La memoria dell’acqua di Patricio Guzmàn (Doc, Cile-Francia-Spagna, 2015, 82′)

Sabato 13 maggio

Ore 18.30 Proiezione di Nausicaa della valle del vento di Hayao Miyazaki (Animazione, Giappone, 1984, 116′)
Ore 21.00 Proiezione di L’economia della felicità di Helena Norberg-Hodge, Steven Gorelick, John Page (Doc, USA, Francia, Germania, Gran Bretagna, Australia, India, Tailandia, Giappone, Cina, Nicaragua – 2011, 67′)

Domenica 14 maggio

Ore 18.00 Proiezione di La principessa Mononoke di Hayao Miyazaki (Animazione – Giappone 1997 – 133′).

Programmazione 02 – 07 maggio

Martedì 02 maggio

Ore 18.00 Proiezione di In viaggio con Cecilia (Ita, 2013, 74′) di Mariangela Barbanente e Cecilia Mangini. A seguire: dibattito con la regista Mariangela Barnanente.

Estate 2012. Le due registe, attraverso un film on the road, ci raccontano com’è cambiata la Puglia, loro terra d’origine e tema centrale dei documentari realizzati da Cecilia Mangini negli anni ’60. La stessa estate un giudice ammette che Taranto è una città in ostaggio dell’inquinamento prodotto dall’acciaieria ILVA e ordina l’arresto del proprietario, Emilio Riva. Come guardare all’industria che riscatta una terra, che la traina fuori dalla sua dimensione arcaica, ma ponendola in un presente crudele e contraddittorio?

Ore 21.00 Proiezione di In bici senza sella (Ita, 2016, 100′), di Francesco Dafano, Chiara De Marchis, Matteo Giancaspro, Cristian Iezzi, Gianluca Mangiasciutti, Giovanni Battista Origo, Solange Tonnini A seguire: dibattito con i registi.

Pedalare in bicicletta senza sella è più doloroso che pericoloso: alla fine, forse, si arriva al traguardo… ma a quale prezzo? La metafora riferisce la situazione di emergenza ormai permanente che riguarda la precarietà giovanile: inventandosi racconti paradossali con simpatiche citazioni cinematografiche, sette registi esordienti hanno realizzato sei episodi “a tema” che tratteggiano con amara ironia l’inevitabile percorso a ostacoli per chi ancora sognasse l’agognato “posto fisso”.


Mercoledì 03 maggio

Ore 18.00 Proiezione di Più come un Artista (Ita, 2011, 71′) di Elisabetta Pandimiglio. A seguire: dibattito con la regista.

Una brigata di cucina, un ristorante sospeso tra il mare e il cielo, un giovane chef che fa della cucina un’arte senza dimenticare le sue origini e quelle del cibo che prepara e trasforma ogni giorno. L’autrice de I mille giorni di Vito (Giornate 2009) costruisce con i volti e le voci di Gennaro Esposito e dei suoi aiutanti alla Torre del Saracino un documento unico e solare.

A seguire: proiezione dei cortometraggi Mille giorni di Vito (Doc, Ita, 2009, 10′) di Elisabetta Pandimiglio e Sopraelevata (Ita, 2014, 6′) di Emanuela Liverani.

Ore 21.00 Proiezione di I nostri anni (Ita, 2001, 90′) di Daniele Gaglianone. A seguire: dibattito con il regista e con il produttore del film.

La Resistenza, un tema antico. Quasi sempre affrontato in chiave realistica, se non addirittura documentaristica. Eppure la memoria rielabora in maniera fantastica (talvolta sinistra) ogni tipo di ricordo, anche i drammi. È a partire da questo punto di vista che il regista esordiente Daniele Gaglianone (34 anni) ha affrontato il tema, nonostante la sua profonda conoscenza storica del periodo (da anni collabora con l’Archivio Nazionale della Resistenza). In chiave interiore, più che intimistica: due vecchi incontrano per caso il gerarca fascista responsabile di una terribile strage, e non sanno se perdonare o vendicare. Il passato si mescola allora con il presente, fino ad una terza dimensione che diventa vero e proprio personaggio, nel finale: la decisione presa dai due si rivelerà fallimentare ed allora, per non “morire”, i vecchi costruiranno un giochino interiore perverso capace di porre rimedio ad ogni dolore…


Giovedì 04 maggio

Ore 18.00 Proiezione di La fabbrica delle rivoluzioni (Doc, Ita, 2013, 90′) di Franco Fracassi e Giorgia Pietropaoli. A seguire: dibattito con i registi.

Libia, marzo 2011. La Nato autorizza, con la risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza, la “no fly zone” sul Paese per tutelare l’incolumità della popolazione civile dai combattimenti tra le forze ribelli e le forze leali a Gheddafi. E ancora: Egitto, Tunisia, Serbia, Venezuela, Georgia, Ucraina, Kirghizistan, Azerbaijan, Mongolia, Kuwait, Libano, Myanmar, Iran, Thailandia e molti altri Paesi, sono i protagonisti di altrettante sollevazioni, di altrettante rivoluzioni. Un unico filo rosso le tiene insieme: Paesi diversi, spesso lontani, teatri invasi da simboli, slogan, tattiche e strategie di massa molto simili tra di loro, spesso identici. Perché queste rivoluzioni avvengono? Qual è la funzione delle tantissime associazioni occidentali in queste vicende? Chi le finanzia e chi ha interesse a condizionare i meccanismi politici del nostro pianeta? Che ruolo hanno i mass media e i social network? Chi sono i protagonisti che condizionano l’opinione pubblica?

Ore 21.00 Proiezione di The Wanted 18 (Francia, Palestina, Canada, 2015, 75′) di Amer Shomali e Paul Cowan. A seguire: dibatitto con BDS Roma.

Film pluripremiato ai festival internazionali, The Wanted 18 è il documentario che attraverso animazione, disegni e interviste, ricostruisce una storia vera e incredibile accaduta duranta la Prima Intifada: la caccia dell’esercito israeliano alle 18 mucche del villaggio palestinese di Beit Sahour, la cui produzione autonoma di latte venne dichiarata “minaccia alla sicurezza nazionale di Israele”. Il risultato è un incantevole omaggio all’ingenuità e alla potenza dell’attivismo sociale.


Venerdì 05 maggio

Ore 16.30 Proiezione di L’America a Roma (Ita, 1988, 78′) di Gianfranco Pannone.

Il regista Pannone vuole realizzare un documentario sui cosiddetti western all’italiana. Quando lo viene a sapere Guglielmo Spoletini, attore dimenticato che ne ha interpretati parecchi, lo invita per presentargli i suoi ex-colleghi. Lo porta in pellegrinaggio sui luoghi dove sono stati girati questi film: villaggi e fattorie che ora non esistono più. Grazie alla passione e alla nostalgia di Spoletini, Roma si trasforma in una America che non c’è più e anziani colleghi e produttori si ritrovano in un’osteria…

Ore 18.00 Proiezione di L’esercito più piccolo del mondo (Doc, Ita, 2015, 86′) di Gianfranco Pannone. A seguire dibattito con il regista e Ugo Gregoretti.

Armati di spada e alabarda, abbigliati con uniformi gialle, rosse e blu dalle maniche rigonfie, a cui vengono applicate bande variopinte e sciolte (cucite solo alle due estremità), le guardie svizzere sembrano uscire direttamente da un quadro di Raffaello. E nel Rinascimento Maturo del pittore, questo piccolo esercito destinato a proteggere il Papa e il palazzo papale nasce e passa all’azione. Nel gennaio del 1506 centocinquanta soldati svizzeri, comandati da Kaspar von Silenen, entrano a Roma dalla Porta del Popolo e vengono accolti personalmente da Giulio II, prendendo servizio e ponendo le fondamenta del corpo. Da allora 110 uomini vegliano sullo stato più piccolo del mondo (0,44 chilometri quadrati) che apre le porte a Gianfranco Pannone. Dentro le mura del Vaticano, il regista napoletano segue il quotidiano di giovani reclute, le reclute del novembre 2014. Leo, Michele, René arrivano da luoghi diversi, hanno formazioni diverse ma concordano sulla loro ‘vocazione’, che indagano e sperimentano tra training fisico ed esercizio spirituale, tra una lezione di italiano e una prova dal sarto. Quello che cucirà la loro uniforme, che ha echi nobili e i colori dei Medici.

Ore 21.00 Proiezione di 1200 km di bellezza (Doc, Ita, 2015, 75′) di Italo Moscati. A seguire: dibattito con il regista.

Milleduecento chilometri è lunga l’Italia, dalle montagne del Nord al mare del Sud; dal bianco della neve all’azzurro del mare. Il film comincia dal Sud, approdo di gente che continua a raggiungere l’Italia, con negli occhi la ricerca di un destino, una ricerca fra speranza e tragedia, come documenta ancora oggi la cronaca. Vedere l’Italia con sguardi al passato, mostrando l’attesa e le premesse di un futuro, un ritorno alla Bellezza. Il film racconta un viaggio nella penisola realizzato soprattutto con i documenti dell’Istituto Luce, nei cui archivi compare un’Italia dai primi anni del Novecento, un lungo percorso fino ad anni vicini ai nostri. Un’Italia articolata, fatta di diverse forme di Bellezza, in un territorio che presenta caratteristiche particolari per ogni regione, dalla Valle d’Aosta e dal Friuli Venezia Giulia, dalla Toscana al Lazio, dalla Lombardia alla Liguria, dalla Campania alla Sicilia e alle sue isole; e così via. Venti regioni.


Sabato 06 maggio

Ore 19.00 Proiezione di If only I were that Warrior (Ita, 2012, 73′) di Valerio Ciriaci. A seguire: dibattito con la partecipazione di Mulu Ayele, Etiope della diaspora e Interprete del documentario
Esponente del Comitato Affile Antifascista.

Il documentario del giovane regista italiano basato negli USA Valerio Ciriaci, proposto da “Routes Agency – Cura of Contemporary Arts” di Roma, prende spunto dall’evento traumatico della costruzione ad Affile – vicino Roma – nel 2012 di un mausoleo dedicato al Maresciallo fascista Graziani, responsabile di genocidi nelle colonie italiane negli anni del ventennio, e definito “il macellaio di Addis Abeba”. Partendo da questo episodio sconvolgente, che conferma che in Italia continua un processo di amnesia e di cancellazione del violento passato coloniale italiano, sviluppa una riflessione non solo sui fatti di quel tempo e su come questi siano anche la fonte di molti razzismi di oggi in Italia.
Il documentario dà parola a diverse persone coinvolte nel tema da vari punti di viste e per diversi motivi tra cui: le comunità italiane e etiope negli Stati Uniti che hanno proposto una campagna molto forte per sostenere l’abbattimento del mausoleo; alcuni italiani che ancora oggi vivono ad Addis Abeba e che mostrano un atteggiamento neo-coloniale nostalgico; i movimenti antifascisti attivi ad Affile che hanno proposto una campagna a livello nazionale. Tutte queste voci servono a raccontare un passato drammatico e vergognoso, ancora in gran parte nascosto alla massa dei cittadini italiani, e ad analizzare un presente che troppo spesso usa gli stessi linguaggi razzisti di quel tempo proprio perché quel passato non è mai stato affrontato pubblicamente.

Ore 21.00 Proiezione di Il più bel film mai fatto (Doc, Ita, 100′) di Maurizio De Benetictis. A seguire: dibattito con il regista.

Il documentario, “Il più bel film MAI fatto, ‘Il viaggio di G. Mastorna di Federico Fellini'” riguarda un film che Fellini avrebbe voluto realizzare ma, per vari motivi, non ha mai girato. E’ la storia di un musicista che muore in un incidente aereo, vaga nell’aldilà e poi miracolosamente torna alla vita. Sarebbe stata una specie di Divina Commedia nel cinema del Novecento. Gli autori l’hanno ricostruito con tanti materiali di repertorio: film, disegni, abbozzi di sceneggiature, fotografie, musiche, ecc.. Ne è venuto fuori un mosaico molto interessante per la comprensione della intera o pera di questo grande regista.


Domenica 07 maggio

Ore 18.00 Proiezione di Ossigeno (Ita, 2012, 60′) di Piero Cannizzaro. A seguire: dibattito.

Storia di una rinascita. Una vita estrema, feroce, drammatica, durante gli anni di piombo, salvata dall’ ARTE e dalla POESIA. La storia di Agrippino Costa raccontata dal protagonista stesso. Nato nel 1942, dall’età di tredici anni coltiva la passione della poesia. Nel 1968 è a Marsiglia dove per sopravvivere fa il buttafuori in un bordello. Diventa ladro d’opere d’arte, ma è anche rapinatore di banche. Viene rinchiuso nelle prigioni francesi, svizzere e italiane. In carcere diventa militante dei NAP e poi delle Brigate Rosse senza mai smettere di scrivere poesie e dipingere quadri. Tenta l’evasione una dozzina di volte nei modi più disparati. Viene rinchiuso anche in un manicomio criminale. Lo salva dalla pazzia un appello di Franca Rame e Dario Fo.

Ore 21.00 La terra e il vento (Ita, 2013, 86′) di Sebastian Maulucci. A seguire: dibattito.

Poco prima di partire alla volta del Nepal, Leonardo, alpinista venticinquenne che ha abbandonato gli studi per inseguire il sogno di viaggiare, fa ritorno a casa, nella campagna laziale. L’incontro con il fratellastro Riccardo, gestore dell’azienda agricola di famiglia a seguito della morte del padre, lo porterà a rimandare la partenza: una complessa questione di eredità, infatti, vincola le scelte sul futuro della tenuta che sorge sulle colline del Chianti. Per aiutare il fratellastro a dirimere la controversia, Leonardo accetta di accompagnarlo in Toscana per alcuni giorni, lì inoltre stringerà un particolare legame con Chiara, sorella di Riccardo.

Programmazione 28-29 aprile

Venerdì 28 aprile, ore 19.00
Proiezione di
Noi non siamo come James Bond
di Mario Balsamo

Mario Balsamo, documentarista, e Guido Gabrielli, editore, sono amici da sempre e da sempre sono in viaggio sognando di essere come James Bond ma consapevoli di non essere proprio come James Bond. Trent’anni di vita e di vacanze spese insieme rincorrendo goffi e un po’ sgualciti il mito dell’agente 007, che veste lo smoking con eleganza senza pari, affrontando sfrontato e a suo agio l’avventura. E a quella disinvolta naturalezza hanno sempre puntato Mario e Guido, accorgendosi molto presto dell’inarrivabilità di James Bond. Poi il mondo ha fatto i suoi giri, Mario e Guido hanno girato col mondo, infilando una brutta avventura e una ‘rottura biografica’, a cui hanno ‘riparato’ realizzando un documentario pensato molti anni prima sullo scambio tra schermo e spettatore.
L’idea della loro inadeguatezza alle cose del mondo di contro a quel gestuario della disinvoltura incarnato da Sean Connery diventa un documentario e viene aggiornato alla malattia, che in forme diverse li ha colpiti producendo una frattura nelle rispettive trame esistenziali. Determinati a risignificare quell’esperienza traumatica, Balsamo e Gabrielli avviano, dentro uno smoking a noleggio e una Mini d’epoca, un road movie che dalla spiaggia di Sabaudia muove verso la Scozia di Sean Connery, che vorrebbero interrogare intorno all’immortalità. Ma se James Bond non è cambiato di una virgola, mito inossidabile e forte dei suoi stessi difetti, è Sir Connery a non sentirsi troppo bene, declinando l’intervista e confessando in una telefonata, l’ennesima ‘composta’ da Mario Balsamo, di doversi sottoporre a controlli medici.


Venerdì 28 aprile, ore 21.00
Proiezione di
Mia madre fa l’attrice
di Mario Balsamo


Sabato 29 aprile, ore 21.00
Proiezione di
Porno e libertà
di Carmine Amoroso

Programmazione 21-23 aprile

Venerdì 21 aprile, ore 19.00
Proiezione di
ROMA CITTÀ APERTA
di Roberto Rossellini

Il Centro di Documentazione Maria Baccante – Archivio Viscosa e SCCA – Spazio Comune Cinema Aquila promuovono per la commemorazione della Festa della Liberazione, in collaborazione con il Museo storico della Liberazione, la proiezione di “Roma città aperta” in versione restaurata. Con la partecipazione di: Renzo Rossellini, Antonio Parisella e testimoni partigiani

ROMA CITTA’ APERTA Roberto Rossellini (1954, 100′). Roma, inverno 1944. L’ingegner Manfredi, comunista e impegnato nel Comitato di Liberazione Nazionale, chiede aiuto a Pina, una popolana vedova con un figlio e in procinto di risposarsi, per portare a termine un’azione. La donna lo mette in contatto con don Pietro, un sacerdote disposto ad aiutare i partigiani. Manfredi è però comunque in pericolo perché la sua amante, Marina, dipende da una collaboratrice della Gestapo che le fornisce la droga.

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Sabato 22 aprile, ore 18 e 21
Proiezione di
In un posto bellissimo
di Giorgia Cecere (ITA, 2015, 100′)

Domenica 23 aprile, ore 19.00
Proiezione di
LISBON STORIE
di Massimiliano Rossi, Luca Onesti e Daniele Coltrinari (ITA, 2016, 65′)

Ore 19.00 Presentazione di «C’era una Volta in Portogallo», un libro di ciclismo, di viaggio e d’avventura. Non solo il racconto del giro ciclistico a tappe più importante del Portogallo e dei ciclisti nazionali che hanno fatto la storia di ieri così come quella più recente, «C’era una Volta in Portogallo» è qualcosa di più. Daniele Coltrinari e Luca Onesti hanno infatti seguito personalmente negli ultimi anni la competizione e hanno attraversato città e luoghi dove è passato il giro, raccontando le tradizioni, le feste popolari, la gastronomia e i costumi di un Portogallo meno conosciuto e che difficilmente si trova su una guida turistica.

Ore 20.00 Proiezione del film-documentario “Lisbon storie – Storie di italiani a Lisbona”, il primo film sugli italiani a Lisbona, per la prima volta in una sala cinematografica romana. Perché gli italiani continuano a trasferirsi numerosi in Portogallo, un paese attualmente in forte crisi economica? Cosa li spinge ad arrivare a Lisbona e, soprattutto, cosa li spinge a rimanere? Lisbon storie vi racconterà le storie di alcuni italiani emigrati in Portogallo, da metà degli anni ’90 fino ai giorni nostri.

Programmazione 7-8-9 aprile

Venerdì 07 aprile, ore 18.00
NANAY presenta:
Sangue del suo sangue
La prima videoinchiesta sulla donazione del cordone

In occasione della giornata Nazionale della Salute sarà proiettata la videoinchiesta sulla donazione del cordone ombelicale di Amyel Garnaoui e Angelo Loy.
In cosa consiste la donazione del sangue del cordone ombelicale? La pratica della raccolta del sangue cordonale ha delle conseguenze sulla salute del neonato? A chi appartiene il sangue del cordone ombelicale? A chi appartengono le cellule staminali contenute in questo sangue? Le donne sono correttamente informate sulla natura di questa donazione? Quanto costa al Servizio Sanitario Nazionale la raccolta e la conservazione del sangue cordonale? Esistono alternative efficaci a questa donazione? Queste le domande che intende sollevare il film, attraverso un viaggio in Italia alla ricerca delle figure coinvolte in tale complessa realtà: madri, ostetriche, ginecologi, ricercatori, politici, magistrati, associazioni, pazienti, alla luce delle più recenti ricerche scientifiche.

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Venerdì 07 aprile, ore 21.00
BDS Roma presenta:
The Fading Valley
di Irit Gal (Doc, Israele, 54′)

Ore 21.00 Proiezione del film; a seguire, discussione.


Sabato 08 aprile, ore 18.00
ZERO. Inchiesta sull’11 settembre
(Doc, Ita, 120′) Inchiesta di: Paolo Bianchi, Giulietto Chiesa, Franco Fracassi,Thomas Torelli. Regia: Franco Fracassi, Francesco Trento, Giulietto Chiesa.

Zero è un film documentario che rompe il muro del silenzio; un’inchiesta giornalistica rigorosa, costruita con interviste girate in tutto il mondo a testimoni oculari, sopravvissuti, responsabili delle indagini, esperti, tecnici, scienziati, familiari delle vittime, giornalisti. Tre narratori d’eccezione, Dario Fo, Lella Costa e Moni Ovadia, accompagnano lo spettatore nel viaggio attraverso le menzogne della versione ufficiale. Immagini di repertorio inedite ed esclusive, documenti ufficiali, ricostruzioni in computer grafica, permettono allo spettatore di
riconsiderare i fatti da punti di vista diversi e riuscire a guardare di nuovo, in maniera critica, le immagini dell’11 settembre 2001.

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Sabato 08 aprile, ore 21.00

One (Doc, Ita, 98′)

Inchiesta di Ludovica Amici, Katia Campacci, Enrico Mugnai, Giorgia Pietropaoli e Francesca Spatola. Regia: Franco Fracassi.

A 10 anni dall’ attacco alle torri gemelle, One è il sequel del famoso documentario Zero che ha ricercato la verità sull’ 11 settembre. Un film che va dritto al cuore del terrorismo internazionale come nessuno ha mai fatto prima, indagando sui misteri di Al Qaida e la sua organizzazione. Un viaggio attraverso vent’ anni di storia, 34 paesi in cinque continenti: dal deserto del Sahara alla giungla del Borneo, dai grattacieli americani alle vette dell’ Himalaya, dal ritiro dei sovietici dall’ Afghanistan all’11 settembre, fino ai più recenti attacchi a Bali, Madrid e Londra. Con interviste esclusive ad agenti dei servizi segreti, soldati, mercenari, mujaheddin e ex terroristi.


Domenica 9 aprile, ore 19.00

Comando e controllo
(Doc, Ita, 70′) Scritto e diretto da Alberto Puliafito.

Comando e controllo racconta come si vive in uno Stato di Emergenza. È un racconto corale, lucido e puntuale, della deriva autoritaria della gestione del potere in Italia attraverso le emergenze. Una vera e propria indagine che, come in un romanzo giallo, si snoda attraverso quattro indizi per ricostruire le trasformazioni avvenute negli ultimi anni nel Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e il modo in cui è stato gestito il post-terremoto all’Aquila: dalla mancata ricostruzione alla costruzione immediata delle controverse C.A.S.E. di Berlusconi. Ma non è una storia che riguarda solo l’Aquila. In Italia, l’emergenza si sta allargando a tutto il normale vivere democratico. E tutto il normale vivere democratico può essere gestito “in deroga”. È la storia di un modello di gestione del potere autoritario, ma dal volto gentile che si sta imponendo in Italia e nel mondo.


Domenica 9 aprile, ore 21.00

Sangue e cemento
(Doc, Ita, 58′) Regia: Gruppo Zero, inchiesta: Franco Fracassi
Con: Paolo Calabresi, Mario Russo, Eleonora Ferrazzi, Daniela Mastrosimini, Vincenzo
Perrone, Andrea Petrosino, Daniele Sagnotti, Fabiana Tacente.

Cause recenti e responsabilità remote di chi ha costruito male per risparmiare sul materiale e sulle tecniche, di chi doveva controllare, ma non lo ha fatto; agli amministratori che hanno favorito la speculazione a discapito della sicurezza dei cittadini. Interviste e testimonianze a sismologi, geologi, tecnici del territorio e delle costruzioni, avvocati e giudici arricchiscono questo film-documento. Sangue e Cemento è stato realizzato dal Gruppo Zero, un collettivo di giornalisti, cineasti e comunicatori che producono documentari d’inchiesta per un’informazione corretta e libera da manipolazione. Perché L’Aquila non era inserita nella fascia 1 di pericolosità sismica? Perché dopo l’inizio dello sciame sismico (ottobre 2008) non erano state disposte misure adeguate? Perché la notte del 6 aprile 2009 sono morte 299 persone?

L’unica legge è il desiderio

Sabato 01 Aprile, ore 10.30
L’UNICA LEGGE È IL DESIDERIO – CORTEO TERRITORIALE

unicaleggedesiderio
Il governo di Roma a 5 Stelle sta dimostrando la sua incapacità a gestire i problemi del territorio e dare le giuste risposte ai bisogni reali. Dietro il dogma della legalità, in continuità con le politiche economiche restrittive dei tagli in bilancio e dell’austerity, anche questa amministrazione chiude, privatizza, mette a rischio quello di cui abbiamo bisogno e non ci possiamo permettere di pagare a caro prezzo. Alcuni esempi al Pigneto:

– servizi come i consultori e il Centro donne DALIA
– spazi verdi come il giardino Tana dei Cuccioli – L’Erbavoglio, quello di Castruccio Castracane (richiuso) e del Torrione (senza manutenzione), fino ai giardini Serono (mai aperti).
– spazi per lo sport popolare come il Campo Villa Gordiani o il Campetto in ostaggio davanti la scuola Toti (costato tanto al quartiere e mai aperto)
– spazi culturali come il Cinema Aquila, chiuso di nuovo!

Tutte azioni destinate a far peggiorare ulteriormente le condizioni di vita di chi abita a Roma Est. Un tessuto sociale già pesantemente colpito da precarietà, disoccupazione, emergenza abitativa, che rischia la povertà e l’espulsione dal proprio quartiere.

Domani andiamo insieme a “bussare” al Municipio e portiamo tutte le voci in campo per avere risposta ai nostri bisogni.

TERRITORI SOLIDALI PER UNA PRIMAVERA DI LOTTA E DI FESTA

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